
Dopo anni di tassi molto bassi i titoli di Stato italiani sono tornati ad offrire rendimenti interessanti. È tornato il momento di destinare una parte del proprio capitale ai BTP o è meglio preferire altre tipologie di allocazione?
Il comparto obbligazionario nel 2022

Nessun grafico è migliore di questo, il 2022 ha fatto venire meno molte certezze.
L’obbligazionario ha sempre avuto la reputazione di porto sicuro, quell’asset che proteggeva il tuo portafoglio quando il mercato azionario perdeva.
Tuttavia, il 2022 è stato un anno molto negativo per il comparto obbligazionario, specialmente per i titoli a lunga scadenza.
Le banche centrali (che decidono i tassi di interesse) possano influenzare, notevolmente, il prezzo di tutte le obbligazioni.
Il repentino aumento dei tassi, necessario per contrastare l’inflazione, ha provocato una contrazione del prezzo delle obbligazioni.
Ogni investitore che alloca i propri capitali in obbligazioni dovrebbe essere a conoscenza di come le banche centrali influenzano il prezzo delle obbligazioni con le decisioni di politica monetaria e della relazione che lega tassi di interesse, duration e prezzo di un’obbligazione al fine di compiere una scelta ponderata.
A causa dell’inflazione e del forte aumento dei tassi sono stati soprattutto i BTP a lunghissima scadenza a perdere potere d’acquisto.
Per comprendere l’impatto dei recenti rialzi dei tassi su un BTP a lunga duration guardiamo al grafico del BTP con codice ISIN IT0005441883 e scadenza nel 2072. Lo strumento, emesso nell’aprile 2021 a poco meno di 100 si è deprezzato nel giro di un anno e mezzo di circa il 40%. Il grafico che segue vuole mostrare la performance dello strumento negli ultimi mesi, evidenziando la netta flessione avuta nel prezzo per via delle politiche monetarie restrittive messe in campo dalla BCE per contrastare la crescita del livello dei prezzi.
Grafico Btp con scadenza marzo 2072

Fonte: borsaitaliana.it
IL PENSIERO OTTIMISTA
Promemoria da ricordare sempre: si acquista quando i prezzi sono bassi e si vende quando i prezzi sono alti.
Gli investitori si concentrano sempre e solo sulla perdita e non si concentrano sulle opportunità di crescita che i nostri investimenti possono avere oggi, date le condizioni di mercato.
Tutto il settore obbligazionario oggi genera un income, ovvero un rendimento; scenario impossibile rispetto allo scorso anno.
Dopo anni di tassi di riferimento negativi e conseguenti rendimenti nominali pressoché nulli, i BTP sono tornati ad offrire rendimenti nominali interessanti complice il rialzo dei tassi messo in atto dalle principali banche centrali per rallentare la crescita dell’inflazione.
In particolare, il rendimento di un titolo di stato con scadenza decennale è ben al di sopra del 4% annuo, tasso che negli anni passati sembrava utopia.
Ma veniamo alla domanda posta nel titolo: è tornato il momento di rimettere i BTP in portafoglio dopo decenni di rendimenti praticamente nulli?
Non esiste una risposta univoca a questa domanda in quanto molto dipende da propensione al rischio, obiettivi e portafoglio in essere di ogni investitore. In questo approfondimento andiamo a vedere insieme perché si dovrebbero mettere e perché non si dovrebbero metter in portafoglio titoli di Stato italiani, evidenziando i principali punti di forza e le debolezze dello strumento.
Perché acquistare oggi titoli di Stato
1. Flusso cedolare
Un grande valore aggiunto della detenzione di titoli di Stato è la cedola, tendenzialmente staccata ogni 6 mesi. Da sempre l’investimento in titoli del debito pubblico italiano hanno rappresentato per il risparmiatore una fonte di flussi cedolari interessanti e l’acquisto sotto la pari di un titolo che a scadenza rimborserà 100 e al tempo stesso offre un buon flusso cedolare può essere un buon affare per l’investitore che non vuole correre eccessivi rischi.
2. Potenziale apprezzamento in caso di ritorno di una politica monetaria accomodante
Come abbiamo detto e ribadito più volte la politica dei tassi di interesse influenza il prezzo delle obbligazioni.
L’aumento repentino dei tassi dovrebbe terminare nel mese di maggio/giugno, provando di conseguenza un apprezzamento dei titoli obbligazionari con duration più elevate. Acquistare oggi con prezzi così basso potrebbe aumentare il valore del vostro investimento.
Questo permetterebbe quindi di avere un extra-rendimento rispetto alle cedole e dall’eventuale guadagno in conto capitale che si sa già di avere al momento di acquisto (ipotizzando un rischio emittente nullo sulle brevi – medie scadenze).
3. Potenziale accrescimento di credibilità dell’Italia sul panorama mondiale
Dopo decenni di governi con maggioranze poco solide, l’Italia ha una maggioranza di governo solida che, salvo imprevisti, dovrebbe governare per i prossimi 5 anni senza interruzioni di mandato. La continuità di un governo, l’attuazione di riforme volte a ridurre il debito pubblico e la potenziale crescita
economica del Paese potrebbero essere elementi che andrebbero ad aumentare la credibilità dell’Italia e dei suoi titoli di debito. Questo punto in verità potrebbe essere anche un motivo per non acquistare BTP.
Eventuali riforme e/o dichiarazioni in contrasto con i principi dell’Unione Europea e della moneta unica potrebbero portare molte turbolenze sul debito pubblico italiano. Tuttavia, ad oggi è uno scenario non previsto (per fortuna). Siamo all’interno di una Unione europea unita e abbiamo un forte peso politico ed economico.
Perché non acquistare oggi titoli di Stato
1. Home bias
L’investitore con reddito derivante da lavoro svolto su suolo italiano ed investimenti in essere già molto concentrati nel Paese potrebbe esporsi all’home bias (acerrimo nemico di ogni investimento). La diversificazione è alla base di ogni portafoglio efficiente e troppi investimenti concentrati nella medesima area geografica potrebbero portare ad inefficienze.
2. Inasprimento della politica monetaria
Qualora si continuasse ad avere una crescita dell’inflazione la BCE potrebbe essere costretta a continuare ad aumentare i tassi. Tale condizione è uno scenario che difficilmente si potrà verificare perché continuare ad avere un’inflazione così alta potrebbe provocare delle vere rivolte in piazza dei cittadini
visto la forte riduzione del potere d’acquisto di beni e servizi e la forte riduzione del nostro patrimonio che questo scenario provocherebbe. Inoltre, un aumento così forte dei tassi potrebbe provocare una vera recessione economica, scenario che per fortuna non è previsto o almeno è stato accantonato secondo gli ultimi dati.
CONCLUSIONI
Alla luce dei vantaggi e degli svantaggi appena evidenziati, quello dei titoli di Stato italiani potrebbe essere un investimento interessante per certi investitori e meno interessante per altri.
Ogni investitore dovrebbe ponderare al meglio i pro e i contro dell’investimento in BTP, considerando i propri obiettivi, la propria propensione al rischio e
il portafoglio in essere, tenendo sempre in considerazione la diversificazione e la perfetta pianificazione finanziaria e patrimoniale che sono i pilastri di ogni investimento.
I rendimenti attualmente offerti dai titoli governativi italiani (e non solo) sono tornati ad essere interessanti, soprattutto per tutti quegli investitori che, in un portafoglio efficiente e diversificato, vogliono inserire strumenti che vanno a garantire un buon flusso cedolare e/o un potenziale apprezzamento del capitale investito in caso di acquisto sotto la pari.
Qualora fossi interessato ad avere maggiori informazioni non esitare a contattarmi. Un Private Banker esperto può aiutarti a gestire al meglio il tuo risparmio e ad allocare in maniera efficiente i tuoi investimenti.
Ti ringrazio per la tua attenzione.