ANALISI INIZIALE:
La situazione che stiamo vivendo sui mercati è complessa e sta mettendo a dura prova tutti gli investitori. Il mercato è in una fase ribassista dall’inizio del 2022 e i principali indici azionari e obbligazionari del mondo hanno perso molto terreno rispetto ai massimi storici fatti registrare a fine 2021.
La maggioranza delle asset class ha risentito negativamente del rialzo dei tassi di riferimento provocando il congiunto aumento dei bond yield, l’allargamento degli spread di credito e la riduzione dei multipli azionari, neutralizzando gli effetti della diversificazione.
Molti dei fattori che hanno pesato sul 2022 si stanno attenuando, altri restano incerti, ma nel complesso si sta delineando uno scenario che lascia spazio ad un approccio più costruttivo per il 2023.
Il repentino cambiamento di regime, dopo anni di accomodamento monetario, ha amplificato i movimenti e la volatilità degli asset nel 2022, ma entriamo nel 2023 con valutazioni più allineate e con maggiore visibilità su inflazione e politica monetaria.
IL 2022: LE CAUSE PRINCIPALI DELA VOLATILITA’
Il 2022 che sta per concludersi vede la maggioranza delle asset class consegnare rendimenti negativi, ad eccezione delle commodity e del dollaro, che tuttavia non sono stati immuni dalla volatilità che ha caratterizzato l’anno.
Le motivazioni alla base di questa ondata negativa, in una estrema semplificazione, sono da ricercarsi principalmente in tre fattori che, agendo contemporaneamente, hanno amplificato i rispettivi effetti:
1. livelli di inflazione storicamente e sorprendentemente elevata,
2. restrizione simultanea e aggressiva della politica monetaria da parte delle principali Banche Centrali,
3. fattori geopolitici (guerra russo-ucraina e politiche cinesi).
Analizziamo il fattore principale che ha influenzato la volatilità del mercato nel corso del 2022 ovvero l’inflazione.
Le continue significative sorprese al rialzo sulla dinamica dei prezzi, che hanno portato a livelli di inflazione non toccati dagli anni 70-80, hanno rappresentato il primo e forte elemento di discontinuità. La natura dello shock inflattivo è differente tra USA ed Europa: in USA ha avuto un ruolo significativo la pressione da domanda, associata agli ingenti stimoli fiscali nella prima parte del 2021, che ha esacerbato i vincoli e le dislocazioni dal lato dell’offerta determinate dalla pandemia; in Area Euro hanno prevalso gli elementi dal lato dell’offerta, acuiti dall’ampio deterioramento delle ragioni di scambio per la crisi energetica causata dal conflitto russo-ucraino.
In entrambe i casi, l’accelerazione dei prezzi ha indotto una forte risposta di politica monetaria: in una continua rincorsa nel tentativo di ancorare le aspettative di inflazione la Fed ha alzato i tassi di riferimento di 425 pb da marzo ad oggi e la BCE di 250 pb (controllare il 15 dicembre per entrambe).
Nella funzione di reazione delle Banche Centrali, l’inflazione ha prevalso sulle variabili reali, grazie anche alla spinta post-pandemica, che ha contribuito a mantenere la crescita su livelli.
Sui mercati, gli eventi di quest’anno si sono tradotti nella fine del lungo regime di tassi bassi e negativi (e della cosiddetta put di politica monetaria) e nel ritorno di elevati livelli di volatilità, con le valutazioni di tutte le asset class che sono vulnerabili nel nuovo paradigma. In alcuni casi di maggiore fragilità sono stati necessari anche interventi delle autorità sul mercato (problemi dei fondi UK, azioni sui cambi in Giappone e Corea).
In tale quadro è stato necessario “giocare in difesa” con l’obiettivo di preservare i portafogli dalle sferzate della volatilità, dai repentini cambiamenti di scenari economici e geopolitici e dell’assenza del beneficio di diversificazione generalmente assicurato dalla correlazione negativa tra asset rischiosi e componenti più safe del reddito fisso.
PROSPETTIVE 2023 PER FIDEURAM: LO SCENARIO MACROECONOMICO GLOBALE
Ho deciso di riportare alcune analisi di Fideuram Asset Management perché le ho trovate molto interessanti.
Lo scenario previsivo prospetta un ulteriore marcato rallentamento dell’economia globale nel 2023, dopo quello già registrato nel corso dell’anno che sta per finire e che è risultato più ampio del previsto.
È peraltro interessante notare che, nonostante la prossimità geografica con il conflitto tra Russia e Ucraina e le pesanti ripercussioni dal punto di vista delle forniture energetiche, nel 2022 la crescita nell’Eurozona ha tenuto decisamente meglio rispetto a USA e Cina, dove invece si è registrata la sorpresa negativa più significativa, con la crescita inferiore in entrambe le economie del 2% circa rispetto alle nostre previsioni di inizio anno.
Lo scenario centrale incorpora da tempo una recessione (di entità moderata) sia negli USA (a partire dal secondo trimestre del 2023) sia nell’Eurozona (dove la recessione dovrebbe essere iniziata nel trimestre in corso). Nel caso degli USA il raffreddamento della domanda, attivamente perseguito dalla Fed con la propria politica monetaria restrittiva, dovrebbe consentire il graduale rientro dell’inflazione verso l’obiettivo del 2% (che riteniamo sarà raggiunto all’inizio del 2024). Nell’Area Euro l’inflazione è principalmente il riflesso di uno shock di offerta, in cui la componente energetica ha presentato un rilievo determinante: anche in questo caso la moderazione della domanda e la gestione delle aspettative
d’inflazione dovrebbero consentire un rientro dell’inflazione verso l’obiettivo della banca centrale nel corso del 2024.
Il ritorno dell’inflazione verso l’obiettivo delle Banche Centrali in un orizzonte temporale relativamente contenuto rappresenterebbe peraltro un risultato molto importante per la stabilità economica a livello globale.
È importante notare, infine, che ci aspettiamo che quest’anno la Cina fornisca un significativo contributo positivo alla crescita dell’economia globale, compensando così almeno in parte il rallentamento nelle economie avanzate, con l’abbandono della strategia di “tolleranza zero” al Covid che già è stato avviato dalle autorità nelle ultime settimane e che nel nostro scenario dovrebbe riflettersi in una significativa accelerazione dell’economia cinese a partire dalla primavera del prossimo anno.
Di seguito la crescita media annua per PIL e inflazione; livello di fine anno per i tassi. Previsioni Fideuram Asset Management
I MERCATI FINANZIARI
Molto spesso il lettore di un outlook sui mercati si avvicina alla lettura con l’obiettivo di soddisfare la propria curiosità su cosa chi scrive pensa che capiterà nell’anno successivo. Ovviamente la mia capacità di previsione è molto limitata e, sebbene l’aspetto previsivo sia comunque presente in questa nota, è importante sottolineare che gli obiettivi principali sono quelli di definire il contesto generale e fare in modo che il processo di investimento sia in grado di adattarsi con flessibilità al mutare delle condizioni macro e di mercato.
Il 2022 sarà ricordato come un periodo difficile per gli investitori. Ma con l’avvento del nuovo anno è normale proiettarsi nel futuro con rinnovata fiducia e iniziare a chiedersi quali settori offriranno le opportunità migliori per i tuoi investimenti nel 2023.
Nonostante il mondo continui ad affrontare sfide destabilizzanti, come l’inflazione, la guerra in Ucraina, la crisi energetica e l’ombra lunga della pandemia, alcuni settori registreranno una crescita. Questa è una certezza. Dunque, anche quando l’emotività ti mostra uno scenario preoccupante, devi essere consapevole che le occasioni da cogliere non tarderanno a emergere.
È probabile che alcune delle dinamiche attuali cambieranno nel corso dei prossimi mesi e, anche se la nuova normalità sarà comunque lontana da quello a cui siamo stati abituati fino a 3 o 4 anni fa, alcuni asset class prospereranno.
La diversificazione del portafoglio e un’efficace pianificazione finanziaria saranno ancora la chiave per un approccio difensivo e lungimirante. Questi sono alcuni dei settori che presumibilmente domineranno il panorama degli investitori nel 2023.
L’inflazione non si arrenderà facilmente e il mercato sarà ancora tendenzialmente ribassista: è difficile dire oggi se sarà meglio investire in azioni o in obbligazioni.
Tuttavia, ad oggi il mercato sta offrendo rendimenti molto interessanti.
I titoli di stato italiani sono un’ottima opportunità di investimento. Erano anni che i BTP non erano quotati sotto la pari e non offrivano rendimenti e tassi cedolari così interessanti sia nel breve che nel lungo periodo.
E’ importante cominciare anche ad entrare in maniera graduale sull’azionario con dei Piani di Accumulo perché acquistare ad oggi azioni così scontate nel lungo periodo possono portare rendimenti molto interessanti.
A tal fine ci sono alcuni settori da prendere in considerazione; stiamo parlando di settori correlati all’innovazione tecnologica che potrebbe registrare una crescita significativa nel prossimo anno, grazie agli enormi passi avanti compiuti da innovazioni emergenti come l’intelligenza artificiale (AI) e la blockchain., all’energia e alla sostenibilità, all’immobiliare in modo alternativo tramite azioni immobiliari, fondi comuni d’investimento (REIT) ed ETF immobiliari, può essere strategico per diversificare il proprio portafoglio, all’assistenza sanitaria e alla sostenibilità, tutti potenzialmente in grado di generare rendimenti significativi per gli investitori.
3 CONSIGLI FONDAMENTALI:
Sebbene il prossimo anno offrirà molte opportunità di investimento, è importante adottare un approccio strategico. A tal fine, gli investitori consapevoli si differenziano da tutti gli altri, poiché presentano queste 3 caratteristiche chiave:
- fare ricerche – prima di investire in qualsiasi settore, dovresti fare ricerche e assicurarti di averne una conoscenza approfondita.
- rimanere informati – la tua priorità dovrebbe essere quella di rimanere informato sui settori in cui investi e sulle tendenze potenziali che li caratterizzano. In questo modo, è possibile apportare modifiche tempestive per ribilanciare il portafoglio di investimenti;
- essere pazienti – come investitore dovresti sempre ricordare che una delle caratteristiche più importanti è quella di saper accantonare emotività e fretta. I mercati sono altamente volatili e possono cambiare rapidamente, il che significa che dovresti fare investimenti a lungo termine e avere pazienza.
Agire in questo modo, con razionalità e lungimiranza, ti permetterà di migliorare le possibilità di investimento nel 2023. Ma è un approccio che vale sempre e a prescindere dalla situazione dei mercati. Certo, non è facile essere sempre aggiornati sui mercati. Servono competenze specifiche e tempo per informarsi e agire.
È proprio per questi motivi che un consulente finanziario esperto può fare la differenza nella gestione dei tuoi risparmi. Ti aiuta a monitorare i mercati e a fare le scelte migliori per valorizzare il capitale in base agli obiettivi che intendi raggiungere.
Un consulente finanziario esperto può aiutarti a prendere decisioni migliori, più informate e consapevoli.
Contattami senza impegno e richiedi una consulenza gratuita. Analizziamo il tuo patrimonio e sviluppiamo una pianificazione finanziaria orientata a valorizzare i tuoi risparmi. Insieme possiamo raggiungere i tuoi obiettivi con adeguati investimenti nel 2023.